(pubblicato in: L’acqua, rivista bimestrale dell’Associazione Idrotecnica Italiana, n. 3/2009, pp. 9-25)
Ugo Majone, Massimo Tomirotti, Giacomo Galimberti
SOMMARIO. Il modello MG per la stima delle portate al colmo di piena per asseganto tempo di ritorno è stato introdotto alla fine degli ’90 per descrivere la variabilità da sito a sito delle proprietà statistiche delle portate attraverso la variabilità dei momenti dei primi due ordini: media e coefficiente di variazione. Rispetto gli usuali metodi di regionalizzazione basati sulla portata indice è in tal modo possibile tenere in conto anche la variabilità del momento del secondo ordine, che in effetti, nei casi reali, mostra variazioni importanti anche in territori di limitata estensione ed in regioni solitamente considerate omogenee. Tenendo conto anche della variabilità del momento di terzo ordine, e quindi del coefficiente di asimmetria, viene proposto un nuovo modello probabilistico (modello MG generalizzato), che nel campo dei tempi di ritorno elevati interpreta meglio delle altre funzioni di probabilità considerate nella memoria le frequenze di non superamento sperimentali, specie per i valori più elevati del coefficiente di variazione e di asimmetria.
Parole chiave: metodi di stima regionale, maximum probable flood, analisi di frequenza delle piene, difesa del suolo, alluvioni, limite di prevedibilità, dighe